L’estrazione di un dente è un trattamento odontoiatrico abbastanza frequente. Pertanto, ti sarà di certo utile ricevere informazioni complete ed accurate in merito.
In questo articolo ti spieghiamo: cos’è, perché e quando è necessaria, se è vero che faccia male, quali sono i rischi in caso di estrazione dentale, cosa fare per prevenirli e cosa mangiare dopo l’intervento.
Estrazione dente: come avviene
Come avviene l’estrazione di un dente? Nei casi più semplici, quelli in cui il dente è perfettamente visibile e completamente fuoriuscito dalla gengiva, il dentista applica l’anestesia al paziente ed estrae il dente attraverso l’uso di strumenti appositi, come pinza e leve.
Invece, nei casi più complicati, ad esempio per i denti ancora ricoperti dalla gengiva, è necessario inciderla e applicare dei punti di sutura dopo l’estrazione.
Quanto dura l’estrazione di un dente? La durata dell’intervento varia in base alla sua complessità. Nei casi più semplici richiede da mezz’ora a un’ora.
Cosa fare prima dell’estrazione di un dente? Di solito nei 3/4 giorni che precedono l’intervento si raccomanda una pulizia accurata della bocca, anche con collutori disinfettanti. Talvolta, è necessario seguire una terapia antibiotica, ad esempio se c’è un’infezione in corso o in soggetti predisposti a certe complicazioni. Sarà il professionista a spiegarti cosa fare.
I nostri dentisti, presso lo studio dentistico Lai Putzu a Sassari, sono molto attenti a fornire ai pazienti tutte le informazioni su come sarà l’intervento, sul perché sia necessario e su cosa fare nei giorni prima e in quelli successivi.
Perché estrarre un dente
Quando possibile si preferisce sempre salvare il dente e procedere con altri trattamenti, ad esempio l’otturazione e la devitalizzazione. Solo qualora non sia fattibile salvarlo, si opta per l’estrazione.
I motivi per estrarre un dente sono molteplici. In linea generale, un dente viene estratto quando la mancata rimozione causerebbe nuovi problemi o il peggioramento della patologia già presente o ancora quando non si può procedere con altri tipi di cure odontoiatriche.
L’estrazione del dente del giudizio spesso viene eseguita a scopo preventivo per evitare danni in futuro, come infiammazioni della gengiva, denti affollati e malocclusione.
Facciamo un elenco delle principali cause di estrazione di un dente:
- cisti dentale o granuloma, in denti che non rispondono a terapia endodontica per vie ortograda e retrograda
- dente fratturato in modo pericoloso e non trattabile con altri metodi
- mancata caduta dei denti da latte
- parodontite avanzata
- affollamento dentale
- ascessi dentali gravi
- inclusione dentale
- carie profonde
Estrazione dente: fa male?
Fa male estrarre un dente e quanto dura il dolore dopo l’estrazione? Come detto sopra, prima di procedere con l’estrazione, l’odontoiatra applica al paziente un anestetico locale. L’anestetico ha la funzione di addormentare le fibre nervose che trasmettono la sensazione di dolore. In questo modo il paziente avverte solo un leggero formicolio, a volte un intorpidimento di labbra e lingua e/o una sensazione di gonfiore, di trazione e pressione sul dente.
Inoltre, durante gli interventi più lunghi o qualora il paziente inizi a sentire dolore, il dentista applica un rinforzo dell’anestesia.
Quindi, la maggior parte delle estrazioni dentali non è dolorosa ma solo fastidiosa.
Fanno eccezione i casi più complicati, ad esempio l’estrazione di un dente con infezione sotto o con un ascesso. In queste situazioni, il dentista preferisce rimandare l’intervento e aspettare che la terapia antibiotica preventiva faccia effetto.
Se invece ti stai chiedendo quanto dura il dolore dopo l’estrazione del dente, la risposta è: dipende dall’intervento. Di solito il dolore si riduce dopo il terzo giorno e puoi eliminarlo o ridurlo grazie ai farmaci.
Tempi di guarigione dopo estrazione dente
Anche i tempi di guarigione dopo un’estrazione dipendono dal tipo di intervento eseguito dal dentista.
Il decorso post-operatorio delle estrazioni più semplici è di circa una settimana. Quello delle estrazioni più complicate anche oltre 15 giorni. Nel caso di estrazione del dente del giudizio i tempi si allungano di un po’.
Nelle ore immediatamente successive l’estrazione, il paziente può riscontrare qualche lieve perdita di sangue. I giorni dopo si avvertono fastidio o dolore, attenuabili tramite i farmaci. Anche una sensazione di gonfiore dopo estrazione di un dente è normale e frequente.
Per la formazione del tessuto cicatriziale è necessaria almeno una settimana. La guarigione della gengiva dopo l’estrazione di un dente richiede qualche settimana.
Complicazioni dopo l’estrazione
Quindi, subito dopo l’estrazione e soprattutto durante la prima settimana, il paziente avverte alcuni fastidi che, entro certi limiti, sono normali: lieve sanguinamento nelle prime ore, dolore, gonfiore. D’altronde l’estrazione non è mai un intervento semplice.
Invece, il manifestarsi di una sintomatologia post-operatoria più importante è tutt’altro che normale. Innanzitutto, precisiamo che in caso di estrazione a scopo preventivo, come nel caso del dente del giudizio, le complicazioni sono più rare. Le complicazioni sono più frequenti quando viene estratto un dente che si trova già in pessime condizioni (carie, ascesso, parodontite) oppure in pazienti che hanno patologie come il diabete o immunodepressi.
Le complicazioni di un’estrazione dentale possono essere:
- alveolite, l’infezione della cavità ossea che ospita le radici del dente, detta alveolo;
- ascesso dentale nei tessuti intorno al dente.
Invece, l’estrazione è più complicata in presenza di:
- granuloma
- cisti dentale
Per cui, dato che alcuni sintomi dopo l’intervento sono normali e altri no, è il caso di allarmarsi e contattare subito il proprio dentista quando: la sintomatologia invece che diminuire aumenta; in caso di febbre elevata; se il dolore si estende anche al resto del visto; se il sanguinamento è abbondante o prolungato; se si percepisce la presenza in bocca di liquidi dal sapore e dall’odore molto sgradevole.
Cosa fare dopo l’estrazione del dente
Proprio per evitare queste gravi complicazioni, è importante sapere cosa fare dopo l’estrazione di un dente. Ovviamente il dentista ti darà tutte le indicazioni necessarie e fisserà la data per un appuntamento di controllo.
Per cui, ecco cosa fare dopo l’estrazione di un dente:
- subito dopo l’intervento, tenere una garza nella zona operata per circa mezz’ora e tolta la garza, verificare l’entità del sanguinamento;
- applicare sulla guancia del ghiaccio avvolto in un panno, in corrispondenza della zona trattata, per 15 minuti alternati a 30 minuti di pausa nel giorno dell’intervento e anche in quello successivo se necessario;
- in caso di dolore, assumere i farmaci antidolorifici-antinfiammatori prescritti dal dentista;
- riposare;
- non bere bevande calde o alcolici;
- soffiare il naso delicatamente;
- dormire con la testa sollevata da più cuscini:
- dopo 12-24 ore sciacquare la bocca con un collutorio disinfettante e continuare a usarlo per l’igiene orale quotidiana per circa 15 giorni;
- lavare i denti con delicatezza;
- chiamare subito il medico se la temperatura sale oltre i 38/39°C;
- dieta liquida o semiliquida, fredda, nelle 48 ore successive.
Dopo aver visto cosa fare, vediamo adesso cosa non fare dopo l’estrazione di un dente:
- non spazzolare in prossimità della zona operata (la zona operata nei primi giorni può essere pulita con una garza imbevuta di collutorio);
- evitare di guidare, soprattutto se l’estrazione è stata complessa;
- preferibilmente, non assumere farmaci salicilati che rallentano la coagulazione;
- non fumare per almeno 3 giorni;
- non praticare attività sportiva intensa nei primi giorni dall’estrazione.
Cosa mangiare dopo estrazione dente
Un altro aspetto importante dopo l’estrazione di un dente è quello relativo alla dieta da seguire.
In tantissimi si chiedono cosa mangiare dopo l’estrazione di un dente.
Nelle ore immediatamente successive l’estrazione è consigliata un’alimentazione a base di cibi liquidi o semisolidi, non caldi, come yogurt, latte, zuppe, purè, omogeneizzati.
È sempre meglio evitare cibi duri, gommosi, che richiedono una masticazione intensa come frutta secca, carne, caramelle, gomme da masticare. Infatti, i residui solidi di questi cibi possono accumularsi nella zona dell’intervento e sedimentarsi favorendo il proliferare di batteri e quindi l’insorgere di infezioni.
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